Perugia: l’arcivescovo ha visitato l’azienda “Clam” in Marsciano

Il presule: «Il lavoro è una realtà “sacra”…

Il nostro territorio non può vivere solo di pubblico impiego o di terziario: occorre ridare fiato alla piccola e media impresa»

 Nello scorso fine settimana è proseguita la Visita pastorale dell’arcivescovo mons. Gualtiero Bassetti all’“ambiente del mondo del lavoro”, incontrando a Marsciano (Pg) le maestranze e i dirigenti dell’azienda “Clam”, che produce stufe a legna e a pellet per uso domestico. Insieme alla consociata “Presystem”, la “Clam” conta 130 dipendenti e 30 agenti di vendita in Italia e tutte le fasi della sua produzione sono portate avanti in azienda, dalla progettazione alla commercializzazione. E’ una realtà industriale in “salute” in tempi difficili e nel 2013 ha compiuto 40 anni di attività e per l’evento ha pubblicato un volume commemorativo, di cui una copia è stata donata a mons. Bassetti da parte del presidente della “Clam” Sesto Giannoni. Ad accogliere in azienda il presule c’era anche il sindaco di Marsciano Alfio Todini ed alcuni rappresentanti di dirigenti ed operai di realtà industriali vicine alla “Clam” e alla consociata “Presystem”: Elettromeccanica, EMU, Metalmeccanica Umbra, GMP ed Ecomet.

Ad accompagnare nella Visita l’arcivescovo c’erano il vicario generale mons. Paolo Giulietti, il direttore dell’Ufficio diocesano pastorale per i problemi sociali e il lavoro mons. Fausto Sciurpa e il parroco di Marsciano mons. Giuseppe Ricci. Quest’ultimo è intervenuto sottolineando il clima di cordialità dell’incontro e ringraziando mons. Bassetti per la sua attenzione al mondo del lavoro. Mons. Ricci ha ricordato l’impegno della “Clam” non solo in campo aziendale, ma anche nel sostenere diverse iniziative culturali e sociali nel territorio. Ha ricordato anche altre aziende locali che si distinguono per un’imprenditoria attenta alle persone, alle famiglie e al territorio.

Il presidente Giannoni, nel salutare l’arcivescovo, ha ricordato la “filosofia” che ha accompagnato la “Clam nei 40 anni di attività: attenzione allo sviluppo e all’innovazione, presenza sul territorio per sostenere iniziative locali, legame con la scuola e l’università per scoprire e valorizzare i talenti dei giovani, attenzione all’ambiente, tutela dell’impiego e protezione dei lavoratori. Grazie a questi valori, l’azienda con i suoi prodotti è presente nelle case di migliaia di famiglie in Italia e nel mondo. «La “Clam” – ha detto il suo presidente – può presentarsi come parte di quell’“Italia buona” fatta dalle piccole e medie imprese radicate nel territorio nazionale».

Il Sindaco Todini, nel salutare mons. Bassetti a nome della comunità marscianese, ha espresso vivi rallegramenti al presule per la sua nomina a Cardinale. Per il primo cittadino di Marsciano la scelta di Papa Francesco di elevare alla porpora cardinalizia mons. Bassetti è stata anche «legata alla sensibilità più volte dimostrata dall’arcivescovo di Perugia verso temi sociali, sempre in direzione della tutela della dignità della persona e del lavoratore, oggi molto a rischio. La visita del futuro cardinale alla “Clam” – ha evidenziato il sindaco – è un incoraggiamento ai lavoratori e agli imprenditori che oggi faticano a resistere alla crisi e a continuare ad investire in innovazione. La “Clam”, come anche altre imprese locali, è un esempio di costante ricerca dell’innovazione, anche grazie alla relazione con i centri universitari di ricerca. La “buona impresa” ha grande valenza sociale, perché dà lavoro, produce indotto, crea benessere e conferisce dignità alle persone… Nel mare della crisi c’è soprattutto bisogno di fiducia, di speranza, di prospettive positive». Anche per il sindaco, terminale di tanti problemi sociali e umani, la presenza di mons. Bassetti è stata motivo di incoraggiamento.

L’arcivescovo, prendendo la parola davanti ad una folta platea di lavoratori, ha ringraziato la “Clam” per l’invito, ricordando il recente incontro con l’azienda in crisi “Trafomec” di Tavernelle (Pg) e ribadendo il suo estremo interesse per il mondo del lavoro, manifestato anche dalla nuova impostazione della Visita pastorale, dedicata – lo ricordiamo – ad alcuni “ambiti” della vita sociale fortemente connessi all’attività pastorale della Chiesa, quali il lavoro, l’immigrazione, l’università e la sanità. Mons. Bassetti, rivolgendosi alle maestranze e riprendendo quanto detto dagli intervenuti che l’hanno preceduto, ha sottolineato come le «condotte virtuose della “Clam” possano essere di stimolo per altre imprese, soprattutto per ciò che attiene all’attenzione al territorio, al rispetto dell’ambiente, alla ricerca dell’innovazione e dello sviluppo. In questo momento non serve lamentarsi – ha commentato –, ma trovare le giuste vie per una buona salute aziendale». Si è poi soffermato sul perché la Chiesa è attenta da sempre al mondo del lavoro: «perché esso è una realtà “sacra” – ha detto mons. Bassetti –: è Dio, infatti, che crea l’uomo come lavoratore, affidandogli la terra da custodire per mezzo dell’attività quotidiana. Il mondo è nelle mani dell’uomo, che può orientare la storia verso la pace o verso la guerra e l’ambiente verso l’armonia o verso il degrado. Il mondo è oggi un villaggio, per cui è finito il tempo nel quale ognuno pensa a se stesso: la presenza di tanti giovani disoccupati, ad esempio, è una questione che ci riguarda tutti. Occorre dare prospettive a questa generazione, che si mantiene spesso con i soldi dei nonni. Il nostro territorio non può vivere solo di pubblico impiego o di terziario: occorre ridare fiato alla piccola e media impresa».

L’arcivescovo ha anche ricordato quanto dice Papa Francesco nell’Evangelii gaudium, commentando alcuni passi della nota esortazione apostolica (nn. 53-57), nei quali il Santo Padre stigmatizza l’economia dell’esclusione, la cultura dello scarto e l’idolatria del denaro, evidenziando che «non può esistere separazione tra finanza, lavoro e società: è la società (le famiglie, le persone) che è il fine dell’uno e dell’altra. Mons. Bassetti, avviandosi alla conclusione del suo intervento, ha raccontato la sua esperienza da giovane vescovo nella Diocesi di Massa Marittima-Piombino, dove nel 1994 vennero chiuse le miniere di ferro e le fonderie, ponendo fine a un’attività che risaliva all’epoca etrusca e romana. Quelle chiusure provocarono problemi e sconcerto a migliaia di lavoratori e famiglie. «Anche oggi siano in una situazione di difficoltà e sconcerto – ha sottolineato il presule –: per questo va coltivata la virtù della speranza; sono i poveri che ce la insegnano: pur non avendo nulla guardano con fiducia al domani». E parlando della speranza mons. Bassetti ha citato il profeta Isaia: «“Sentinella, a che punto è la notte? Sentinella, a che punto è la notte?” La sentinella risponde: “Viene la mattina” (Is 21, 11-12). Viene l’alba: questa è la speranza!».

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