Perugia, Visita pastorale del cardinale Gualtiero Bassetti all’ambito della sanità: il presule ha incontrato operatori, volontari, familiari e degenti dell’“Hospice” e del Csm
«In questo giorno, per me di grande sofferenza, per aver incontrato una famiglia che, in un incidente stradale, ha perso un figlio di 17 anni, ho trovato, carissimi operatori sanitari, volontari, parenti degli ospiti di questa casa, un grande conforto. Ho ascoltato parole come “empatia”, “condividere”, “prendere su di sé” la sofferenza altrui. Dio, con la sua tenerezza di padre, vi benedica e accarezzi i degenti di questo “Hospice”; dia il suo conforto e la sua protezione ai familiari e a tutti coloro che entreranno in questa casa, che ha la sacralità di un tempio». E’ il pensiero che ha scritto il cardinale Gualtiero Bassetti nel “libro dei visitatori” dell’“Hospice”, il Centro residenziale di cure palliative dell’Asl di Perugia, al termine dell’incontro con gli operatori sanitari, volontari e familiari dei degenti avvenuto il 14 marzo pomeriggio, in occasione della sua Visita pastorale dedicata all’ambito della sanità. Il presule ha assicurato la sua affettuosa preghiera a tutti coloro che vivono la realtà dell’“Hospice,” a testimonianza della sua particolare attenzione per una struttura “fiore all’occhiello” della sanità umbra dove si coglie, ha commentato il cardinale «tanta dignità, umanità e professionalità degli operatori che con dedizione, che va oltre il loro dovere, assistono con premura i degenti». Rivolgendosi agli operatori, il porporato ha detto loro: «mi conforta molto il vostro voler condividere la sofferenza dei malati e dei loro familiari, perché condividere significa mettersi nella condizione di prendersi cura del prossimo. Qui insegnate anche a me ad essere un buon samaritano». Il cardinale, che ormai ha avuto modo di visitare e conoscere diversi luoghi di cura e di sofferenza, dove il personale lavora al meglio anche con mezzi e risorse limitate a causa dei tagli che non risparmiano neppure la sanità, trova nell’operatore sanitario umbro «qualità umane e professionali che fanno onore alla nostra regione».
Molto attese ed apprezzate sono state le parole del presule da parte dei dirigenti dell’“Hospice”, che l’hanno salutato non solo come Pastore della Chiesa perugino-pievese, ma come membro del «nuovo corso della Chiesa universale». Le sue parole sono state accolte dagli operatori sanitari come un incoraggiamento al loro non sempre facile lavoro, che, come ha evidenziato un’operatrice, «non è tanto impegnativo fisicamente, quanto psichicamente. Il nostro è un lavoro che parte tutto dal cuore, operiamo con molta empatia e ci mettiamo nei panni del malato assistendolo e curandolo, entrando in relazione non solo con il suo corpo, ma con la sua mente».
Quando si parla dell’“Hospice” si pensa subito ai malati gravi che necessitano di assistenza particolare, dei quali il 50% fa ritorno a casa. Per l’altro 50% «la nostra assistenza al degente va oltre la sua morte – ha sottolineato un’altra operatrice – e non si limita alla preparazione della salma, ma nell’assistere i familiari».
Una familiare, toccata dalle parole del cardinale, ha commentato: «è proprio vero, l’“Hospice” ha la sacralità di un tempio, ma ha anche l’odore di una casa».
Al termine dell’incontro, il presule, accompagnato dai responsabili della struttura, ha visitato privatamente i malati, alcuni dei quali giovani, intrattenendosi con loro e con i loro familiari.
La visita del cardinale Bassetti è proseguita presso la Residenza “Santa Margherita” per malati affetti da patologie psichiatriche, incontrando il personale sanitario e i pazienti, e successivamente si è recato al vicino Centro di salute mentale di via XIV Settembre in Perugia. Il presule è stato accolto da numerosi operatori, medici, pazienti, volontari e rappresentanti del mondo delle cooperative sociali che gestiscono servizi legati alla salute mentale. Diverse persone in cura hanno voluto raccontare al cardinale le loro storie e le loro patologie, donandogli anche alcuni oggetti da loro realizzati. E’ stato un incontro molto significativo in cui il presule si è posto in ascolto del «disagio psichico» e delle sue delicate problematiche, che pongono sempre in grave difficoltà le famiglie nel doverle gestire, ricorda il dott. Stefano Cusco, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute, che accompagna il cardinale nella sua Visita pastorale rivolta all’ambito della sanità.
La dott.ssa Elisabetta Rossi, responsabile dell’“Area Sud” del Dipartimento di salute mentale UslUmbria1, ha ricordato quando nel 2011, grazie all’interessamento della Caritas diocesana e ad un intervento pubblico dell’arcivescovo Bassetti, è stata riportata alla ribalta la delicata problematica del Reparto psichiatrico perugino così da accelerare l’iter del suo trasferimento all’interno del nuovo Ospedale di “Santa Maria della Misericordia”. Questo a testimonianza della costante attenzione e vicinanza del presule ai diversi problemi che hanno al centro l’uomo e la sua dignità, che stanno emergendo anche negli “incontri di ambiente” (immigrati, lavoro, sanità, università) di questa Visita pastorale.